Inverno 1944: Giordano, costretto dalla Todt al servizio di lavoro sulle pendici del monte Taiano, desidera fuggire e ritornare dalla sua famiglia a Trieste.
È un uomo mitre e silenzioso, più a suo agio sul natio mare d'Istria che fra le nevi del Carso. Mancano pochi giorni a Natale e d'improvviso Giordano prende la sua decisione: strapperà un albero al monte della sua prigionia e lo porterà – simbolo di rinascita e libertà – alla moglie e al figlio bambino che disperano della sua sopravvivenza.
Il succedersi drammatico degli eventi, narrati in uno stile limpido e teso, fanno di Fuga di Natale un romanzo di guerra in cui prevalgono i valori della pace.
Fabio Venturin (Trieste 1940) ha insegnato materie letterarie nelle scuole secondarie. Musicologo, ha curato per Lint anche il volume Vito Levi. Frammenti di un diario musicale.