Quindici racconti di mare, avventurosi ed eleganti, di un
borghesevagabondo, colto, spiritoso e appassionato.
«Sotto il profilo
squisitamente narrativo i racconti di mare sono tra gli scritti più efficaci
prodotti da Pinguentini. L’attenzione al dettaglio, lo spessore culturale che
sottende ogni narrazione, il sottile humor e una scrittura fluida, elegante ma
non ricercata danno a questi racconti il crisma della buona letteratura di
viaggio.
Ecco, forse questa è la definizione più giusta per indicare
personaggi come Gianni Pinguentini: eclettici, inquieti, animati da interessi
variegati e vagamente ossessivi, tesi a esplorare la realtà ma in modo non
invasivo, legati a valori un po’ desueti e perciò incapaci di portare fino in
fondo l’azione dirompente di un pensiero. Personaggi innamorati della vita,
affascinati dalla molteplicità del mondo e attenti al dettaglio, talvolta a
sfumature superflue, portati a considerare le cose con passione e al tempo
stesso con ironico distacco. Borghesi vagabondi, appunto.» (dalla Prefazione di
Pietro Spirito)
Gianni Pinguentini (Trieste 1892-1974) ha pubblicato, fra l’altro Il dizionario storico etimologico fraseologico del dialetto triestino (1954), James Joyce in Italia (1963), Spiccioli di triestinità (1973, rist. 2000).