Dopo Saba e Svevo, la rappresentanza letteraria del rapporto fra Trieste e l'esperienza psichiatrica e psicanalitica può assumere oggi nuove forme.
Il volume offre una ricognizione degli autori di più recente formazione che vivono e lavorano a Trieste o che con la città hanno uno stretto vincolo di appartenenza, per indicare quali percezioni, quali simboli, quali miti si sono stratificati o sono nati nel corso della lunga storia della psichiatria e della psicanalisi nel capoluogo giuliano, dalla fondazione del Franocomio di S. Giovanni all'inizio del secolo, all'opera di Edoardo Weiss fino alla rivoluzione basagliana e all'applicazione della legge 180.
È quest'ultima forse la mutazione più incisiva, quella che ha maggiormente interagito con il vissuto cittadino lasciando, segni, tracce – talora dolorose – ma anche vitali fermenti e suggestioni profonde.
Racconti di: Luciano Comida, Mauro Covacich, Giorgetta Dorfles, Giuliana Iaschi, Lucio Klobas, Kenka Lekovich, Giuseppe O. Longo, Francesca Longo, Matteo Moder, Ugo Pierri, Pino Roveredo, Gianfranco Sodomaco, Pierumberto Starace.
Testi introduttivi: Giuliana Gallio, Pietro Spirito.
Pietro Spirito (Caserta 1961), giornalista e scrittore, ha pubblicato saggi, antologie, romanzi e racconti. Vive e lavora a Trieste. Per Lint ha curato anche il volume L'ultimo viaggio del Baron Gautsch e l'antologia di racconti Trieste: paesaggi della nuova narrativa.